Voucher: aggiornamento dei dati di Novembre

Dopo una lenta ripresa dalle festività natalizie, con qualche giorno di ritardol’INPS ha diffuso ieri l’osservatorio sul precariato con i dati dei primi 11 mesi dell’anno e, in particolare, con il totale acquistato in buoni lavoro, o voucher1.

Anche in questo caso i dati riguardano il solo valore nominale acquistato in nuoni lavoro per ciascuna regione. Nulla si dice, quindi, sui percettori, né sui settori di utilizzo, né sull’effettivo utilizzo dei voucher acquistati. Sappiamo, infatti, che una volta acquistati, per essere utilizzati, i voucher dovranno essere attivati con un’apposita procedura disposta dall’INPS e, anche una volta usati, dovranno essere riscossi nell’arco del periodo di validità del buono (24 mesi per i buoni acquistati presso INPS e 12 mesi quelli acquistati presso tabaccherie e banche popolari). Posti questi limiti, i dati offrono qualche elemento di analisi che merita comunque di essere esplorato.

Per quanto riguarda l’acquisto dei voucher con valore nominale da 10 € anche l’aggiornamento ai dati di Novembre conferma la crescita del ricorso ai buoni lavoro rilevata già nei precedenti mesi del 2015. Non solo, infatti, dal 2014 al 2015 il valore acqsuitato nei primi 11 mesi dell’anno è aumentato del 167,5%, ma i 10.549.173 in buoni acquistati nel solo mese di Novembre 2015 determinano un incremento sul mese di Ottobre 2015 dello 0,6% (cfr. Fig. 1). Più che nel valore, la significatività dell’informazione sta nel fatto che per lo stesso mese di Novembre 2015, negli anni 2013 e 2014, la variazione sul mese precedente era negativa, rispettivamente del -7,8% e del -6%.
Figura N°1

la tabella è aggiornata con i dati al dicembre 2015
la tabella è aggiornata con i dati al dicembre 2015

Se questa è, mi pare, la conclusione principale, altri elementi rilevabili dall’osservatorio INPS forniscono la possibilità di un aggiornamento delle analisi già proposte qui e qui.

In primo luogo Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna si confermano le regioni in cui il ricorso ai buoni lavori è maggiore (rispettivamente 2.131.108; 1.409.525 e 1.331.581). Rispetto al mese precedente, mentre il Veneto riduce il valore acquistato del -2,9%, in Lombardia e in Emilia-Romagna si rileva un ulteriore incremento (del 6,6% e dello 0,9%). Erano negative in tutte e tre le regioni le variazioni sul mese di Ottobre negli anni 2014 e 2013.

Provando a ragionare in termini di stagionalità, l’incremento del mese di Novembre su Ottobre si inserisce in un quadro di progressiva strutturazione dell’uso del dispositivo. A guardare le variaizoni mensili per macroregioni dal 2013 al 2015, infatti, mi pare che il 2015 si configuri per una minore intensità delle variazioni (Fig. 2), soprattutto per i mesi autunnali, meno soggetti a rimbalzi dovuti alla stagionalità dei comparti agricoltura e turismo.

Figura N°2
var mensile per macroregione 2013 - 2015

Quanto appena detto si rileva facilmente osservando le variazioni di Novembre su Ottobre rilevate nel  Nord-Ovest e nel Nord-Est, le aree che più incidono sui valori complessivi, rispetto agli anni precedenti. Da questo punto di vista e data l’omogeneità della variazione negativa su tutto il territorio nazionale,  il Novembre 2013 appare ben più lontano di quanto il calendario lascerebbe intendere. Il Novembre 2014 risulta, invece, più simile a quello del 2015. Anche allora, infatti, il Nord-Ovest variava positivamente e il Nord-Est negativamente, ma con valori più significativi rispetto a quelli attuali (si trattava del +10.6% e -2,8% a fronte dei +5,4% e -0,4% odierni). Lo stesso discorso vale per il centro (+3,5% per Novembre su Ottobre 2014 e +0,1% per Novembre su Ottobre 2015). Per quanto riguarda il Sud e, soprattutto, le Isole, la variazione è nettamente negativa (si tratta del -3,2% e del -10,5%).

Passando ai dati complessivi, tra Gennaio e Novembre 2015 sono stati acquistati 102.416.348 buoni, mentre erano 61.129.114 nel 2014 e 36.358.295 nel 2013. La variazione, rispetto al 2013 è sensibile: il 281,7%. Alle regioni del mezzogiorno è riconducibile la variazione maggiore: a parte la Puglia, che con il 413,9% è la regione che dal 2013 ha incrementato di più l’uso dei voucher, nello stesso periodo tutte le altre regioni si sono attestate su variazioni uguali o superiori al 300%. L’unica eccezione è la Basilicata, con il 292%. La variazione sul 2013 è rappresentata nella mappa in Fig. 3. Sulla base di quella variazione, infatti, sono stati ridisegnati i delle regioni. Si può osservare come il centro e il mezzogiorno risultino fortemente sovradimensionati rispetto alle regioni settentrionali. Tra queste, in particolare, spiccano le proporzioni della  Valle d’Aosta e della Liguria che, tra il 2013 e il 2015, hanno incrementato il ricorso ai voucher  per il 332% e 366% (cfr. la tabella in Figura 4).

I colori delle regioni rappresentano, invece, l’acquisto nei primi 11 mesi del 2015. Le regioni più scure sono quelle dell’ultimo quartile, ovvero quelle che hanno speso di più e che, ordinando in senso non decrescente le regioni per il valore acquistato nei primi mesi del 2011, compongono il quarto più significativo. In altri termini, le prime cinque. Nelle etichette, invece, è descritto il numero di voucher acqusitati in ciascuna regione nel solo mese di Novembre 2015.

 

Distorsione spaziale basata su variazione 2015 su 2013 (periodo Gennaio-Ottobre)
Distorsione spaziale basata su variazione 2015 su 2013 (periodo Gennaio-Ottobre)

Figura N°3

Se, anche attraverso questo aggiornamento si evidenzia l’impatto che sul dispositivo ha avuto l’estensione dei Voucher a tutti i settori, così come definito nella riforma del mercato del lavoro Fornero, che poi è il vero elemento di differenza tra il 2013 e il 2014, si dovranno attendere i dati sui percettori del 2015 per capire qualcosa di più rispetto agli effetti dell’innalzamento dei limiti reddituali disposti dal JobsAct.

Figura N°4

Valore in Voucher acquistato 2013, 2014 e 2015 (Gennaio-Novembre) - Variazione per regione.
Valore in Voucher acquistato 2013, 2014 e 2015 (Gennaio-Novembre) – Variazione per regione.

 

1. Per una breve sintesi giuridica dell’istituto, si faccia riferimento all’intervento di Stefania Mangione su Il Fatto Quotidiano.

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